QuickStep – Floors, Trentin: “Essere quello che ridà la Sanremo all’Italia dopo 11 anni sarebbe da sballo”
Matteo Trentin è uno dei possibili protagonisti sabato alla Strade Bianche 2017. L’italiano sarà uno degli uomini di punta della QuickStep – Floors e le sensazioni sono molto positive, così come conferma lo stesso corridore trentino alla Gazzetta dello Sport: “La condizione è brillante, il morale alto, ho cominciato la stagione col piede giusto. È una corsa che mi piace da morire. Nessuna gara al mondo si corre in uno scenario così spettacolare, nessun arrivo è così suggestivo come Piazza del Campo. Tutti ce la invidiano. E non c’è classica che, in così poco tempo, sia diventata tanto ambita dai corridori e anche tanto attesa dagli appassionati. Ormai è una delle corse di riferimento del calendario. Basta scorrere l’elenco iscritti”. “L’ho corsa due volte: 13° tre anni fa, 19° nel 2016 – aggiunge Trentin – Sullo sterrato mi trovo a mio agio, anche se la preferivo quando non c’era la salita delle Tolfe. Per me è un po’ duretta. Ma sto bene e non mi tiro indietro“.
Il corridore di Borgo Valsugana arriva alla corsa toscana dopo le buone prove dello scorso fine settimana in Belgio, piazzandosi in entrambe le corse nella Top10. Proprio sulle due corse è tornato Trentin analizzando la sua prestazione: “Fare gara di testa sino alla fine in due corse così esigenti nel giro di 24 ore mi ha molto soddisfatto. Poi sì, qualche rimpianto, soprattutto per il finale di sabato, ci può stare. Per domenica invece no, anche se ho letto qualche critica sul mio conto. Ho giocato l’azzardo e mi è andata male: stop. Non volevo regalare la corsa a Sagan, e finire secondo non m’interessava: sei sempre il primo dei battuti”.
In chiusura il vincitore di Pinerolo al Giro 2016 ha analizzato il suo ruolo in squadra e quelli che sono i sogni per il futuro: “Conosco il mio ruolo in squadra e cerco di sfruttare le occasioni. Nel frattempo cresco di anno in anno. La corsa che vale una carriera? Il Fiandre è la classica dei sogni, la Roubaix è la più affascinante. Ma forse, in questo momento, quella più adatta a me è la Sanremo. L’anno scorso, per giunta con Gaviria che si stava giocando la vittoria, ero lì. Chissà, magari quest’anno… Essere quello che ridà la Classicissima all’Italia dopo undici anni sarebbe da sballo“.
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